I magistrati del Consiglio di Stato ritengono illegittimo il decreto per la realizzazione della sede del Provveditorato alle opere pubbliche vicino al Castello.
Così la sentenza:
la zona, sulla quale è stato edificato il nuovo edificio del Provveditorato, è soggetta a vincolo indiretto, giusto ilDecretoMinisteriale del 15 maggio 1930.
l’accertata sussistenza del vincolo comporta l’illegittimità del titolo in base al quale è stato edificato il fabbricato, dal momento che nel relativoiterprocedimentale si è completamente omessa ogni valutazione circa la compatibilità dell’opera con l’interesse a non alterare la visione del Castello Medioevale diBari, come previsto nelDecretodel 15 maggio 1930. È, infatti, pacifica l’omessa considerazione di tale aspetto durante la conferenza di servizi indetta al fine di assentire la costruzione
Ma i Giudici rilevano che:
La problematica circa la sussistenza del vincolo in questione è emersa solo in seguito, quando l’opera era già stata assentita, con la nota n. 8189 del 17 luglio 2014 del Comune diBari, in cui si comunicava che, a seguito del dibattito sollevato in città per la realizzazione della nuova sede del Provveditorato, si è provveduto a “rivedere” i pareri resi in sede di conferenza di servizi del 30 giugno 2010, rilevando che la Soprintendenza competente non ha valutato la compatibilità dell’intervento di ampliamento, nonostante questo ricada nella zona di rispetto intorno al castello.
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