Pubblicato il report finale del “Progetto per la valutazione degli impatti sulla qualità dell’aria provocati dagli stabilimenti di produzione dell’acciaio” condotto da Arpa Valle d’Aosta, Arpa Umbria e Arpa Veneto, con l’obiettivo di valutare l’impatto ambientale sull’inquinamento atmosferico provocato dalle emissioni degli stabilimenti di produzione dell’acciaio localizzati ad Aosta, Terni e Vicenza.
Le conclusioni dello studio sono le seguenti:
Dall’analisi dei risultati emerge che l’impatto delle emissioni delle acciaierie su PM10 e PM2.5 è poco visibile anche nei siti industriali ed è sensibilmente inferiore a quello delle fonti urbane (traffico e riscaldamento domestico). L’impatto ambientale delle acciaierie risulta evidente per i metalli markers della produzione dell’acciaio, in particolare per nichel e cromo, principali costituenti degli acciai inossidabili che sono una fetta considerevole della produzione degli acciai speciali. Le emissioni delle acciaierie alterano in modo significativo la composizione in metalli sia del PM10 ma soprattutto delle deposizioni. In particolare, per queste ultime, oltre ad osservare forti differenze tra i siti di massima e di minima ricaduta, emergono differenze significative anche tra questi ultimi e i siti di controllo, rivelando una contaminazione diffusa dell’area che ospita lo stabilimento anche a livello di centro urbano.
I monitoraggi di PCDD/F hanno rivelato valori molto bassi in tutte e tre le città e non emergono differenze tra i siti di massima ricaduta e i siti di minima ricaduta, dimostrando che le acciaierie non hanno una influenza visibile su tali inquinanti nel particolato sospeso. Nel sito di Terni tali contaminanti sono stati determinati insieme ai PCB anche nelle deposizioni ed in questo caso viene rilevata una piccola differenza sistematica tra sito di massima ricaduta e sito di fondo urbano soprattutto per i PCB. Anche nel caso del benzo(a)pirene non emerge una influenza visibile delle emissioni delle acciaierie. Tale inquinante è legato alle emissioni del traffico veicolare e del riscaldamento domestico.
Nell’ambito del progetto è stato condotto anche un esercizio di calcolo per la stima quantitativa delle emissioni diffuse di polveri, integrando i risultati dei monitoraggi delle deposizioni atmosferiche totali e i risultati degli studi modellistici di dispersione delle emissioni convogliate e diffuse. Da tale stima, condotta per Aosta e per Terni, emerge che il flusso di massa annuale delle emissioni diffuse di polveri è superiore di oltre un ordine di grandezza rispetto alle emissioni convogliate. Questo induce a dedicare particolare attenzione agli impatti delle emissioni diffuse di polveri degli stabilimenti di produzione degli acciai speciali che sono un ambito ancora poco conosciuto e difficile da monitorare.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok