La disciplina delle acque è applicabile in tutti quei casi nei quali si è in presenza di uno scarico, anche se soltanto periodico, discontinuo o occasionale, di acque reflue in uno dei corpi recettori specificati dalla legge ed effettuato tramite condotta, tubazioni, o altro sistema stabile. Se presenta, invece, momenti di soluzione di continuità, di qualsiasi genere, si è in presenza di un rifiuto liquido, il cui smaltimento deve essere come tale autorizzato, con conseguente violazione dell’art. 256, comma primo, d. Lgs. n° 152 del 2006 (fattispecie relativa a sversamento dei reflui promananti da un depuratore comunale nell’area ad esso circostante e da cui “ruscellavano” invadendo e ristagnando sul fondo confinante)
La Sentenza qui Cassazione penale 2017 50629
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