STUDIO EPIDEMIOLOGICO SUGLI EFFETTI DELLE ESPOSIZIONI AMBIENTALI DI ORIGINE INDUSTRIALE SULLA POPOLAZIONE RESIDENTE A BRINDISI
Presentato oggi (4 luglio 2017) a Bari lo Studio Epidemiologico sugli effetti delle esposizioni ambientali di origine industriale sulla popolazione residente a Brindisi.
Anche in questo studio, come nel caso di Taranto, sono stati valutati gli effetti delle esposizioni ambientali e occupazionali sulla mortalità/morbosità della popolazione residente utilizzando il disegno epidemiologico della coorte residenziale (la coorte, nella scienza statistica e nella demografia, indica un insieme di individui, facenti parte di una popolazione predefinita, caratterizzati dall’aver sperimentato una stessa condizione in un periodo predefinito).
La coorte in studio è costituita dalle 223.934 persone, residenti tra il 1 Gennaio 2000 ed il 31 Dicembre 2010 nei comuni di comuni di Brindisi, Carovigno, Cellino San Marco, Mesagne, San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni e Torchiarolo. Sono stati utilizzati gli archivi anagrafici comunali per l’arruolamento delle coorti dei residenti, il Registro Regionale delle Cause di Morte, le Schede di Dimissione Ospedaliera e il Registro Tumori di popolazione. Tutti i soggetti sono stati seguiti fino al 31 Dicembre 2013, ovvero fino alla data di morte o di emigrazione.
A ogni individuo della coorte, sulla base dell’indirizzo di residenza, sono stati attribuiti gli indicatori della esposizione alle fonti di inquinamento presenti nell’area stimati mediante modelli di dispersione in atmosfera. Sono stati considerati come inquinanti traccianti: Particolato (PM10) e Anidride Solforosa (SO2) per le centrali termoelettriche mentrei Composti Organici Volatili (COV) sono stati i traccianti per il complesso petrolchimico. Per ciascun residente è stata dunque ricostruita l’esposizione analizzando le emissioni degli impianti industriali relative al periodo 1991 – 2014. Per la ricostruzione degli scenari emissivi è stata condotta una complessa attività di ricerca ed analisi documentale attraverso il reperimento e la consultazione della documentazione disponibile presso il Dipartimento di Brindisi di Arpa Puglia (studi di impatto ambientale, domande di autorizzazione ai sensi del DPR 203/88, documentazione per AIA, rapporti di impatto d’area, ecc). Sono stati acquisiti, inoltre, i riscontri alle specifiche richieste diinformazione e di dati storici trasmesse alle società che attualmente gestiscono il polo petrolchimico e le centrali termoelettriche, anche svolgendo sopralluoghi presso gli impianti, mirati ad acquisire ulteriori informazioni e documentazioni utili. Per ciascun anno del periodo in studio è stato dunque ricostruito lo scenario emissivo di ciascun impianto.
In questo studio, tutte le associazioni tra le esposizioni ambientali e patologie/mortalità sono state stimate tenendo conto delle caratteristiche individuali, del livello socio-economico e dell’esposizione occupazionale dei residenti.
In sintesi, lo studio ha fornito i seguenti risultati:
1. Il quadro emissivo dagli impianti si è modificato profondamente nel periodo 1991-2014: si registrano valori più elevati negli anni ’90 e una diminuzione costante nelle decadi successive, anche a seguito della cessazione delle attività della centrale Edipower nel 2012.
2. Le emissioni industriali risultano associate ad un aumento della morbosità e della mortalità nell’area in studio: è stata riscontrata una relazione tra i livelli espositivi del passato (stimate al 1997) a PM10 ed SO2 di origine industriale (centrali termoelettriche) e COV (petrolchimico) e mortalità per cause specifiche (tumori, malattie cardiovascolari e respiratorie) ed incidenza di alcune forme tumorali (polmone). L’esame dei ricoveri ospedalieri in rapporto con le esposizioni ambientali stimate per ogni anno dello studio mostra un’associazione tra inquinanti e malattie cardiovascolari, respiratorie (centrali elettriche) e le malformazioni congenite (petrolchimico).
3. L’associazione tra emissioni da centrali termoelettriche e ricoveri ospedalieri per malattie cardiovascolari e respiratorie è stata esaminata per tre periodi dello studio: 2000-2004, 2005-2009 e 2010-2013:
a. L’analisi del ricorso alle cure ospedaliere per l’intero periodo di studio e considerando l’esposizione annuale ha evidenziato che alle concentrazioni più alte degli inquinanti di origine industriale, sia delle centrali sia del petrolchimico, corrispondono eccessi di ospedalizzazioni per diabete, malattie neurologiche, patologie cardiovascolari e respiratorie. L’esposizione ad inquinanti da polo petrolchimico è risultata associata a ricoveri nel primo anno di vita per malformazioni congenite, associazione non più presente nell’ultimo periodo in studio.
b. L’analisi del ricorso alle cure ospedaliere per malattie cardiovascolari e respiratorie nei tre periodi (2000-2004, 2005-2009, 2010-2013) ha mostrato effetti decisamente più marcati nel primo periodo e la presenza di un effetto residuo anche nell’ultimo periodo di osservazione, che potrebbe essere ascrivibile ad un ruolo della pregressa maggiore esposizione.
In allegato al rapporto è riportata un’analisi per deprivazione socio-economica e un’analisi della mortalità per quartiere/comune di residenza, indipendentemente dai livelli di esposizione.
I risultati dello studio suggeriscono, oltre alla necessità di proseguire l’osservazione epidemiologica, l’attuazione di tutte le misure preventive atte a tutelare la salute della popolazione, compresa l’adozione delle migliori tecniche disponibili per il contenimento delle emissioni industriali.
Lo studio lo puoi scaricare a questo sito : https://www.sanita.puglia.it/documents/890301/896208/Rapporto+Studio+Coorte+Brindisi+-+040717/3606ef78-f6f9-4cb0-851b-865f955608fe