La Direttiva 2012/18/UE, così come il relativo recepimento italiano D.Lgs. 105/2015, richiede espressamente ai gestori degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante di effettuare una valutazione dell’entità delle conseguenze ambientali degli scenari incidentali in grado di procurare un deterioramento rilevante di una risorsa naturale, con particolare riferimento al suolo e alle acque superficiali e sotterranee.
La Direttiva IED, introdotta in Italia con il D.Lgs. 46/2014, prevede per le installazioni AIA che usano, producono o rilasciano una o più sostanze pericolose pertinenti, l’obbligo di presentazione della Relazione di Riferimento. Il Ministero dell’Ambiente con il DM 272/2014 ha individuato la procedura per la verifica della sussistenza dell’obbligo di presentazione della relazione stessa, che può portare ad una valutazione del rischio sulla possibilità di contaminazione di suolo e acque superficiali e sotterranee.
Partendo quindi dall’analisi delle normative, delle linee guida Ispra “Criteri e indirizzi tecnico-operativi per la valutazione delle analisi degli incidenti rilevanti con conseguenze per l’ambiente (2013)” e del D.M. 272/2014 “Decreto recante le modalità per la redazione della relazione di riferimento”, si propone un confronto tra la metodologia di valutazione del rischio di incidente rilevante con conseguenze per l’ambiente e la procedura prevista per la redazione della prerelazione sviluppando una proposta per una valutazione di tipo quantitativo sulla possibilità di contaminazione che potrebbe essere adottata per la verifica di sussistenza dell’obbligo di presentazione della relazione di riferimento
dal web Ingegneria dell’Ambiente valutazione danno ambientale